Categoria: Mondo Scuola

TFA Sostegno X ciclo: prove dal 15 al 18 luglio 2025 

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha appena pubblicato il decreto ministeriale n. 436, autorizzando l’avvio del X ciclo del TFA Sostegno per l’anno accademico 2024/2025. Si tratta di una grande opportunità per chi vuole ottenere la specializzazione per l’insegnamento di sostegno agli alunni con disabilità in tutti gli ordini di scuola. Decreto ministeriale e posti disponibili Firmato dal Ministro Anna Maria Bernini. Destinato alla formazione degli insegnanti di sostegno per infanzia, primaria, secondaria di I grado e secondaria di II grado. Posti complessivi: 35.784, distribuiti tra le varie università (vedi Tabella A allegata al decreto). Calendario delle prove preselettive Le prove si svolgeranno in quattro mattinate consecutive di luglio 2025, con sessioni dedicate ad ogni ordine scolastico: 15 luglio 2025 – Scuola dell’infanzia 16 luglio 2025 – Scuola primaria 17 luglio 2025 – Scuola secondaria di primo grado 18 luglio 2025 – Scuola secondaria di secondo grado Le modalità delle prove includono

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costruire il proprio futuro

Orientamento e progetto di vita: costruire il proprio futuro

Costruire il proprio futuro non è mai un processo immediato o lineare. Richiede consapevolezza, esplorazione, adattamento e, soprattutto, tempo. In questo contesto, l’orientamento assume un ruolo centrale come processo continuo che accompagna la persona nelle diverse fasi della sua crescita, dallo sviluppo personale alle scelte formative e professionali. L’obiettivo non è semplicemente “scegliere cosa fare da grandi”, ma costruire con consapevolezza il proprio progetto di vita. L’orientamento come processo continuo Tradizionalmente, l’orientamento veniva inteso come una fase specifica e limitata nel tempo, spesso coincidente con i momenti di passaggio tra cicli scolastici o con l’ingresso nel mondo del lavoro. Oggi, invece, si tende a considerarlo come un processo continuo che accompagna tutta la vita: dalla scuola all’università, dalla formazione al lavoro, fino al reinserimento o alla riconversione professionale. Questa visione dinamica dell’orientamento riflette i cambiamenti del contesto socio-economico contemporaneo, caratterizzato da una crescente instabilità lavorativa e da una rapida evoluzione

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idonei concorsi PNRR

FAQ – Reclutamento idonei concorsi PNRR

1. Chi sono gli “idonei” dei concorsi PNRR? Gli idonei sono i candidati che hanno superato tutte le prove del concorso PNRR (inclusa la prova orale) raggiungendo il punteggio minimo previsto, ma che non sono rientrati nel numero dei vincitori per quella specifica classe di concorso e regione. 2. Posso essere assunto come idoneo del concorso PNRR? Sì, dal 2025 gli idonei dei concorsi PNRR1 e PNRR2 possono essere assunti in ruolo fino al 30% dei posti originariamente banditi per la tua classe di concorso e regione. 3. Il 30% si aggiunge ogni anno per tre anni? No, è un malinteso comune. Il 30% è il limite massimo totale di idonei assumibili per l’intera durata del triennio, non un 30% annuale che si rinnova. 4. Cosa significa “per un triennio”? Significa che hai tre anni di tempo dalla data di pubblicazione della tua graduatoria per essere eventualmente assunto come idoneo.

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La mentalità di crescita nella scuola

La mentalità di crescita nella scuola

In un mondo in costante trasformazione, dove le competenze richieste mutano rapidamente e l’apprendimento continuo è diventato una necessità, la mentalità di crescita rappresenta una delle competenze trasversali più importanti da coltivare lungo tutto l’arco della vita scolastica. Introdotto dalla psicologa Carol Dweck, il concetto di growth mindset descrive la convinzione che le capacità personali non siano innate e fisse, ma possano essere sviluppate attraverso l’impegno, la costanza, le strategie adeguate e il supporto degli altri. Come afferma Dweck stessa: “Il talento e l’intelligenza possono iniziare il percorso, ma è l’impegno che porta lontano”. Una soft skill per tutti: studenti e docenti Questa mentalità non è solo un atteggiamento positivo: è una vera e propria competenza, una soft skill che fa parte dell’area “imparare a imparare”, ovvero quella capacità di affrontare nuovi apprendimenti in modo consapevole, strategico e autonomo. Svilupparla è fondamentale per gli studenti, ma lo è altrettanto per

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Flessibilità e apprendimento continuo: le competenze chiave

Flessibilità e apprendimento continuo: le competenze chiave per affrontare il futuro del lavoro

Il mondo cambia, e tu? Viviamo in una realtà sempre più veloce, interconnessa, imprevedibile. Le trasformazioni tecnologiche, l’evoluzione dei modelli organizzativi, le crisi economiche e ambientali hanno reso il lavoro una dimensione in continuo movimento. In questo scenario, la flessibilità e la capacità di apprendere costantemente sono diventate due delle competenze più apprezzate – e richieste – dalle aziende. Essere flessibili non significa solo saper cambiare orari o spostarsi geograficamente. Significa saper cambiare mentalità, acquisire nuove competenze, adattarsi a ruoli diversi, affrontare l’ignoto con apertura e curiosità. Allo stesso modo, l’apprendimento continuo – o lifelong learning – non è più un’opzione per pochi, ma una condizione indispensabile per restare occupabili e competitivi. Cos’è la flessibilità professionale (e cosa non è) Il concetto di flessibilità può avere diverse accezioni. In ambito lavorativo, si distingue tra: Flessibilità operativa: capacità di svolgere mansioni diverse, anche all’interno dello stesso ruolo. Flessibilità cognitiva: capacità di

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Il benessere come soft skill a scuola Demetra Formazione

Il benessere come soft skill a scuola

L’importanza delle soft skill nel contesto educativo Nel contesto educativo attuale, sempre più complesso e interconnesso, emerge con forza l’importanza delle soft skill, ovvero quelle competenze trasversali che, a differenza delle hard skill (le competenze tecniche), riguardano la sfera emotiva, relazionale e personale dell’individuo. Le soft skill dell’area personale includono abilità come l’autoconsapevolezza, la gestione dello stress, la motivazione intrinseca, la resilienza e, in modo centrale, il benessere. Il benessere può essere definito come la capacità di prendersi cura di sé stessi a livello fisico, emotivo, mentale e sociale. Si tratta quindi non solo di uno stato di equilibrio interno, ma anche di una competenza che si apprende e si coltiva, rendendo l’individuo capace di affrontare le difficoltà quotidiane con consapevolezza e autoregolazione. In questo senso, il benessere non è solo un obiettivo auspicabile, ma una vera e propria soft skill, che supporta l’autoefficacia, la motivazione e la costruzione di

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