L’importanza delle soft skill nel contesto educativo
Nel contesto educativo attuale, sempre più complesso e interconnesso, emerge con forza l’importanza delle soft skill, ovvero quelle competenze trasversali che, a differenza delle hard skill (le competenze tecniche), riguardano la sfera emotiva, relazionale e personale dell’individuo. Le soft skill dell’area personale includono abilità come l’autoconsapevolezza, la gestione dello stress, la motivazione intrinseca, la resilienza e, in modo centrale, il benessere.
Il benessere può essere definito come la capacità di prendersi cura di sé stessi a livello fisico, emotivo, mentale e sociale. Si tratta quindi non solo di uno stato di equilibrio interno, ma anche di una competenza che si apprende e si coltiva, rendendo l’individuo capace di affrontare le difficoltà quotidiane con consapevolezza e autoregolazione. In questo senso, il benessere non è solo un obiettivo auspicabile, ma una vera e propria soft skill, che supporta l’autoefficacia, la motivazione e la costruzione di relazioni sane.
Il benessere nel contesto scolastico: clima, relazioni e prevenzione del disagio
L’ambiente scolastico è una micro-società in cui studenti, docenti, dirigenti, personale ATA e famiglie interagiscono quotidianamente. In questo contesto, il benessere non può essere considerato solo come una condizione individuale, ma come un costrutto sistemico che dipende anche dalla qualità dell’ambiente educativo.
Un ambiente scolastico che promuove il benessere contribuisce allo sviluppo integrale della persona, facilitando il successo formativo, la partecipazione e la prevenzione del disagio. Riconoscere il benessere come competenza educativa significa rendere la scuola un luogo di crescita globale, in cui apprendere a “stare bene” diventa parte del curricolo formativo.
Promuovere il benessere a scuola significa:
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Creare un clima relazionale positivo, basato sull’ascolto, sul rispetto reciproco e sull’inclusione.
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Valorizzare l’unicità di ogni individuo, favorendo l’espressione autentica di sé e delle proprie emozioni.
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Offrire strumenti per riconoscere, esprimere e regolare le emozioni.
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Prevenire e affrontare situazioni di disagio come il bullismo, il ritiro sociale, la dispersione scolastica e il burnout.
Secondo le più recenti linee guida del MIUR e dell’OMS, una scuola che promuove il benessere è una scuola che crea le condizioni perché ogni persona possa sentirsi vista, accolta e valorizzata.
Studenti e docenti: due prospettive diverse del benessere
Studenti
Gli studenti, in particolare quelli in età evolutiva, vivono una fase della vita in cui identità, emozioni e relazioni sono in piena trasformazione. Il benessere per loro è legato a:
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Percezione di sicurezza
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Senso di appartenenza
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Possibilità di esprimersi senza giudizio
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Riconoscimento e valorizzazione personale
Indicatori di benessere negli studenti:
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Buona autostima e fiducia in sé stessi
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Relazioni positive con pari e adulti
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Interesse per l’apprendimento
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Capacità di gestione emotiva
Docenti
I docenti rappresentano la colonna portante del sistema educativo, ma sono anche tra le categorie professionali più esposte al rischio di stress e burnout. Il benessere per un insegnante si costruisce nella possibilità di svolgere il proprio ruolo con efficacia, in un ambiente collaborativo e supportivo.
Indicatori di benessere nei docenti:
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Equilibrio tra vita personale e professionale
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Senso di efficacia didattica ed educativa
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Supporto da parte della dirigenza e del team docente
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Formazione continua e opportunità di crescita
Proposte pratiche per promuovere il benessere a scuola
Per gli studenti
Laboratori di educazione emotiva e affettiva
Obiettivi: riconoscere le emozioni, gestirle in modo costruttivo, favorire empatia e consapevolezza emotiva.
Attività: role playing, giochi cooperativi, tecniche teatrali, circle time.
Mindfulness a scuola
Pratiche quotidiane di consapevolezza corporea e respiratoria, guidate da un docente o da esperti.
Benefici: miglioramento della concentrazione, riduzione dello stress, aumento della regolazione emotiva.
Spazi di ascolto
Sportelli psicologici con professionisti per affrontare difficoltà scolastiche, relazionali o personali.
Peer education e tutoraggio tra pari
Formazione di studenti tutor che possano aiutare i compagni in difficoltà, favorendo cooperazione e solidarietà.
Per i docenti
Gruppi di auto-aiuto e supervisione pedagogica
Incontri regolari tra insegnanti, facilitati da un esperto, per condividere vissuti, criticità e risorse.
Formazione sul benessere psicologico e la gestione dello stress
Workshop su tecniche di rilassamento, comunicazione empatica, gestione del conflitto e prevenzione del burnout.
Percorsi di crescita personale e coaching educativo
Accompagnamenti individuali per rafforzare l’identità professionale e la motivazione.
Valorizzazione del tempo e degli spazi comuni
Creazione di ambienti rilassanti per le pause, momenti informali di scambio e collaborazione, gestione più flessibile del tempo scolastico.
Conclusione
Il benessere è un investimento educativo e culturale. Non è un lusso, né un elemento accessorio del sistema scolastico: è una condizione necessaria per l’apprendimento, la crescita personale e il successo educativo. Inteso come soft skill, rappresenta una competenza trasversale che consente di affrontare la complessità della vita scolastica in modo resiliente, consapevole e cooperativo.
Promuovere il benessere a scuola significa generare una cultura dell’accoglienza, della cura e della relazione, in cui ogni persona – studente o docente – possa sentirsi valorizzata, ascoltata e sostenuta. È tempo che la scuola diventi non solo un luogo di istruzione, ma anche uno spazio educativo in cui si impara a vivere bene con sé stessi e con gli altri.
Riferimenti bibliografici
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Zanetti, M. A., & Chistolini, S. (2020). Benessere a scuola: Progetti e strumenti per promuovere relazioni positive. FrancoAngeli.
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MIUR (2021). Linee guida per la promozione del benessere a scuola. Ministero dell’Istruzione.